Italia

12 June 2013

Mi capita veramente di rado di scrivere in Italiano all'interno del Blog di Employer Branding Revolution. Il contenuto che postiamo è nella totalità dei casi rivolto ad un pubblico internazionale. Vuoi perchè pur essendo italiani noi s'è a Londra fisicamente per cui UK rules the world. Vuoi perchè quello che facciamo nella maggior parte dei casi in termini di temi trattati e messaggi lanciati è legato a nostre esperienze e attività professionali vissute, svolte ed eseguite in paesi decisamente più sviluppati rispetto al nostro vecchio e caro stivale.

Ma quando e se uno decide di scrivere un post è perchè fondamentalmente lo sente. Non può esimersi. Sente che deve comunicare qualcosa e condividere il tutto con gli altri. Accade perchè semplicemente scatta il meccanismo di voler rendere noto un trend, una particolare polarità, un fatto o un avvenimento che rappresenta un modo di agire a livello di pratica manageriale a prescindere che esso sia positivo o negativo. Anche perchè entrambi i lati nel bene e nel male possono in qualche modo essere d'aiuto a qualcuno per il proprio decision making a riguardo di un tema. In questo caso dell'employer branding.

"L'Employer Branding è una strategia di marketing applicata alle risorse umane. Così come le aziende decidono di intraprendere iniziative e attività di marketing e comunicazione per attrarre e fidelizzare clienti di alto valore. Allo stesso modo esse possono creare e implementare attività e iniiziative di marketing e comunicazione per attrarre e fidelizzare dipendenti di alto valore attuali e potenziali  in grado di incidere più di altri sulle performance aziendali!"

"E l'obiettivo è fondamentalmente quello di migliorare l'immagine aziendale come datore di lavoro nei confronti dei dipendenti attuali e di quelli potenziali"

Se il caso è positivo, lo si condivide perchè il messaggio che uno si pone di lanciare è un pò: guardate c'è un azienda che ce l'ha fatta, ce la potete fare anche voi, potete prendere spunto e ottenere dei risultati come hanno fatto loro. Se negativo, il messaggio suona chiaramente un pò diverso e fa' un pò così: guardate questa roba sarebbe da evitare. 

Questo post è praticamente un caso che può far riflettere su come comunicare oggi nell'era del social web e dell'intormation overload, dove il contenuto è assolutamente sempre più il re indiscusso. 

Oggi il paradigma manageriale per chi si inoltra nella comunicazione esterna a livello digitale e in particolare all'interno dei social media è: scrivere bene i contenuti. Anche perchè i contenuti rappresentano e incorporano un messaggio che diventa percezione nella mente delle persone in tempo reale a prescindere che essi siano stakeholder di nostro interesse o meno. Queste persone poi oggi interagiscono in tempo reale con noi un pò come se fossimo al bar in un botta e risposta a cui assistono attenti milioni di utenti, persone vere, non virtuali. I quali nell'osservarci, si creano un immagine di noi nella loro mente che può portarli a darci o non darci la preferenza che cerchiamo. Il brand di un azienda oggi si costruisce e forgia sulla base dei commenti positivi, negativi e neutrali espressi dalle persone su di essa. Persone che condividono le loro esperienze con altre persone a cui tengono. Nei social media. 

Costoro possono in altre parole in un nano secondo decidere se distruggere un brand a livello corporate, prodotto e come datore di lavoro  o portarlo al successo.

Chiaro è che scrivere bene i contenuti non basta. Questi vanno distribuiti e poi via join the conversation!

Per cui la storia, come dicono quelli giovani, è più delicata e impervia di quello che si possa pensare. Non è una roba da altoparlante come succedeva tanto tempo fa, quando si comunicava dal nostro sito aziendale e nessuno poteva controbattere anche se dicevamo delle cose inesatte o scorrette o a favore nostro. Oggi le persone reagiscono a e si fanno un idea di noi e del nostro brand sulla base di quello che postiamo in tempo reale.

Il contenuto sia che sia scritto, visuale o audivisivo diventa parte strategica rilevanti ai fini della costruzione del posizionamento che vogliamo dare alla nostra azienda e a livello istituzionale, e a livello di prodotto e come datore di lavoro e a livello di singolo dipendente.

Ero su LinkedIn. Erano su per giù le 22.00 quando vedo arrivare il seguente aggiornamento tramite un like di una mia connessione ad uno status della Birra Peroni:

E' veramente raro che io mi metta a postare e sindacare di errori di concetto relativamente alla definizione e significato di Employer Branding. Ma sta volta non ce l'ho fatta. Perdonatemi. Amo il mio lavoro. Ho fondato una società al riguardo. La roba era da brivido, da stalagmite. Non posso credere che un azienda di così grandi dimensioni e così nota possa partorire un errore di marketing così grave nel creare i contenuti. Un errore che sembrerebbe denotare la mancanza di comprensione del tema dell'employer branding al 100 per cento e non solo nonché una mancanza e leggerezza in fatto di definizione del contenuto da postare, che è la base per chi va sui social media oggi a comunicare un messaggio. 

Lo status della Peroni recita: L'Employer Branding è la nuova frontiera del recruiting on line! : ne parliamo attraverso una ricerca su questo tema e la nostra esperienza. 

Non so voi ma io rimango interdetto e basito rispetto a quanto detto. Ora, vi chiedo:  l'employer branding è la nuova frontiera del recruiting on line?. Lo ripeto: la nuova frontiera del recruiting on line?

Ma attenzione: la nuova frontiera non del recruitment del recruitment on line.

Diciamo anzitutto che l'Employer Branding non è recruiting, che L'employer branding non è recruting on line, che L'employer branding non è tanto meno la nuova frontiera del recruiting on line e non è una frontiera in quanto una strategia ben sviluppata dalle aziende più avanti da molti anni a questa parte . Ma che cos'è allora? .bè' è un attività volta a migliorare l'immagine e la reputazione dell'azienda come datore di lavoro sui mercati interni del lavoro e su quelli esterni del lavoro individuati come target di riferimento o interesse a riguardo. E che supporta il Recruitment nel raggiungimento dei suoi obiettivi. In quanto rispetto a quest'ultimo, l'employer branding diventa un promuovere l'azienda dando meramente di essa le informazioni su chi è, cosa fa e cosa vuol dire lavorare per essa sottoforma di attività e iniziative di comunicazione che aiutano il candidato a capire se quell'azienda fa al caso suo oppure no. Il recruitment, invece, è trovare le persone che possono soddisfare al meglio le esigenze di fabbisogno di personale dell'azienda. Chiaro, anche gli annunci di lavoro possono incidere sull'employer brand di essa. Ma non è questo il punto. 

L'Employer Branding è parte del processo di Branding e si pratica sia verso l'interno dell'impresa che verso l'esterno sia on line sia off line.

Ritornando al contenuto postato dalla pagina ufficiale di Linkedin dell'azienda, viene detto addirittura: L'Employer Branding è la nuova frontiera del recruiting on line..... NE PARLIAMO ATTRAVERSO UNA RICERCA e TRAMITE LA NOSTRA ESPERIENZA.

Quindi intepretando e ricapitolando il messaggio lanciato sia nel sito nella sezione news e poi distribuito correttamente su Linkedin, oggi giovedì 13 giugno, La Birra Peroni di diritto entra nella storia dell'employer branding ridefinendo il concetto di Employer Branding stesso, dicendoci in soldoni che esso è la nuova frontiera del Recruiting on line! aggiungendo: Abbiamo pure una ricerca che prova questo e abbiamo anche la nostra esperienza pratica!"

Pensate un pò al danno creato da questo contenuto. Non solo è stato dimostrato di non sapere che cos'è l'employer branding, ma in più viene anche asserito di avere una ricerca a riguardo che lo prova nonché la propria esperienza in merito.

In più, il tutto si'è diffuso attraverso più canali in tanto in quanto siffatto contenuto è stato prima pubblicato nel sito e poi correttamente distribuito nei social media  aumentando com'è giusto che sia la possibilità di essere trovato e letto da stakeholder d'interesse e non.

Un azienda che fa employer branding spiega e racconta e rende noto chi è, cosa fa e cosa vuol dire lavorare per essa.  Tutti gli attributi e le caratteristiche positive che la connotano come datore di lavoro. Crea  prima di tutto attività e iniziative per favorire il benessere dei dipendenti al fine di costruire un buon posto dove lavorare.

Un azienda che vuole comunicare chi è, cosa fa e cosa vuol dire lavorare per essa e quindi fare employer branding...non dice NOI FACCIAMO EMPLOYER BRANDING. Anche perchè al mondo intero non interessa l'Employer Branding in senso stretto ma sapere come un azienda migliora la vita dei suoi dipendenti più validi e cosa offre in termini di attributi come datore di lavoro.

L'Employer Branding è come detto una stategia di marketing. Se i dipendenti e i candidati sanno di essere vittima di una strategia di employer branding ( e quindi di marketing ), non apprezzeranno il gesto. Anche perchè nella maggior parte dei casi a queste azioni non sono associate attività di sourcing, quindi l'illusione e la consapevolezza di aver perso tempo soprattutto nelle attività di comunicazione esterna salirà alle stelle.

A margine di tutto, a parte le battute. La Peroni è e rimane una grande azienda, per carità. Di una cosa però mi convinco dopo fatti di questo tipo: Il compito di comunicare non è affatto facile. Non è una roba da sottovalutare o da affrontare con sufficienza e superficialità. Oggi più che mai.

Molte aziende, poi, si affidano anche ad agenzie di marketing low grade che creano per esse i contenuti. Agenzie che però non hanno la benché minima  idea di cosa comunicano né tanto meno sanno come comunicarlo, al punto che possono creare rischi di percezione e danni di immagine come in questo caso. Voglio quindi sperare che sia così.  Altrimenti un azienda messa così sarebbe un azienda veramente messa male perchè se non ha le idee chiare su che cos'è l'employer branding immaginatevi su tutto quello che vi è legato.

L'unica cosa che mi viene ancora da dire pensando all'employer branding e allo stato in cui versa in Italia è: Riposa in pace, Employer Branding! Da oggi sarai Recruiting on Line! Anzi la NUOVA FRONTIERA del Recruiting on line!

 

Davide Scialpi

London, June 13th 2013

davide.scialpi@employerbrandingrevolution 

22 May 2013

Non è facile realizzare un corso di formazione oggi. E' qualcosa che va studiato e soprattutto tarato su quelli che sono i bisogni veri delle aziende. L'Employer Branding è in Italia ancora un discorso molto legato a grandi aziende e organizzazioni. Nella maggior parte dei casi tocca più che altro le multinazionali da vicino. Anche se in teoria può e deve riguardare anche i cosidetti small e medium business. Ogni azienda ha un proprio Employer Brand.

Ma come si fa' a capire questi bisogni ?

è proprio nelle multinazionali, dove ho iniziato il mio percorso professionale lavorativo, ancor prima di diventare consulente, che ho capito l'essenza e l'utilità dell'employer branding e con molta concretezza cerco di portarlo avanti conciliando il tutto con gli altri obiettivi di consulenza della nostra società che sono Marketing e Sales. Perchè fondamentalmente per essere uno specialista o un consulente esperto di employer branding, CARI MIEI, bisogna aver messo piede almeno una volta a prestare impegno in un azienda multinazionale o una grande organizzazione con almeno 200 dipendenti nella sede locale anche all'interno di un sistema globale per capirne l'esigenza e lo scopo e poter poi dire in giro: o sta roba serve e so dove può servire! 

Chiaramente, in Italia le cose non sono mai evolute. Rimangono li. Alcune volte  venivo contattato e mi si chiedeva: guardi mi fa parlare ad una conferenza?..noi facciamo così employer branding. E questa è una piaga un pò del settore in Italia. Parlare, parlare, parlare. Tanti bei discorsi e propositi e pochi fatti concreti. Clientele, voglia di tirarsela. Il vecchio modo di pensare delle imprese all'italiana. Che grazie al cielo con i social media sta pian piano andando in disuso. Perchè sono l'evidenza e la realtà che contano oggi.

Essendo di base a Londra da ormai 2 anni. Devo dire non sento la mancanza di queste robe. La mancanza in questo caso dell'Italia e del suo sistema. Un paese in balia di gente che non vuole aiutare la società a crescere ma che preferisce vederla morire oppure continuare con la politica del "famose na birra! e nun ce pensamo più!"

Perchè fondamentalnte come si può rimanere in un paese dove si propone ancora oggi che la COMUNICAZIONE è VIRTUALE e che le virtual fair sono importanti, che si fa Employer Branding in maniera efficace su robe tipo Monster o nei Career Book. Sono robe e modelli che non vanno più. Antichi. Superati. Ma da mò. Almeno da 5 anni. E' un pò come dire che uno spot televisivo è nel 2013 il miglior modo per fare pubblicità. 

Di recente, ho deciso di organizzare un corso a riguardo sul tema dell'employer branding proprio qui in Italia. Su come impostare una strategia dal punto di vista manageriale sia verso l'esterno sia versto l'interno in un ottica glocale e chiaramente tenendo conto del mondo digitale sempre di più. Una due giorni con forte taglio pratico. Vuoi perchè ormai sono tanti gli anni alle spalle nel campo della comunicazione e del marketing digitale e non sono uno che ama perder tempo e imbellettarsi per gonfiarsi come un pavone come spesse volte accade lungo lo stivale in talune occasioni salvo poi chiedersi qual'è stato il ritorno dal prendere parte a sto evento sull'employer branding?. Mi piacciono le soluzioni. E vuoi anche perchè credo semplicemente che l'innovazione parta in primo luogo dal confronto e dal ritrovarsi. E non dal dirselo da soli o da farsi attribuire un premio o una certificazione a riguardo, magari in maniera concordata. O anche forzata. Lo spirito di Employer Branding Revolution che come voi già sapete è una community mondiale che racchiude tutti i migliori esperti e specialisti di employer branding da tutto il globo e che ha raggiunto già 1100 membri in meno di 1 anno.

Incontrando tante aziende, chiaramente incontro tante persone prima ancora che loghi. Di conseguenza ho la fortuna di capire chi può essere un valido esempio in grado di aiutare gli altri. Di proporre quello che veramente serve oggi per un impresa di grandi dimensioni.

Percui fatto l'evento formativo. Che s'è svolto a Milano il 7 e 8 Maggio 2013 presso Blend Tower ( Fortunatamente abbiam beccato 2 giorni di sole! ). Grazie al contributo di Stefano Lavizzari di The Boston Consulting Group, di Diego Marini da BNL BNP Paribas di Serenella Panaro dall'Università di Trento, di Andrea Attanà da Linkedin e di Simone Maggio con una sessione dedicata a come migliorare i nostri comportamenti verbali e non verbali a livello comunicazionale. Fatto il TUTTO ESAURITO ( 16 su max 15 partecipanti previsti ) con la partecipazione di aziende come LUXOTTICA, SAFILO, TELECOM ITALIA, DATALOGIC, A2A, BANCA CARIGE, LINCOLN ELECTRIC, ERNST&YOUNG,AUBAY, MARKAS, NOVA COOP.  Ho francamente cominciato un pò a riflettere a mente fredda.  Chiaramente con l'approccio da uno che crea e sviluppa prodotti e servizi. Che, in altre parole, si focalizza esclusivamente  sulle criticità, su eventuali punti di debolezza. In particolare, sulle aree di improvement come si dice. Ringrazio a riguardo veramente quelle persone che mi hanno subito dato i feed back in tal senso e mi hanno indicato migliorie suggerendomi idee da apportare nelle prossime edizioni. Questo, devo dire, l'ho trovato veramente fantastico. E' la dimostrazione che Employer Branding Revolution lo fanno e lo costruiscono i nostri membri. La collaborazione di massa è anche questa. 

Il risultato dal punto di vista dei record è oltre modo pazzesco. Signori, nella storia dell'employer branding in Italia, THE EMPLOYER BRAND EXPERIENCE è ufficilamente in assoluto il Corso di Formazione sui temi dell'employer branding con il più alto numero di partecipanti mai ottenuto in Italia e l'unico che ha raggiunto il tutto esaurito

Sono poi veramente rimasto felice dentro del fatto che chi ha vissuto l'esperienza abbia poi manifestato in meniera del tutto spontanea e non condizionata il suo giudizio attraverso il meccanismo di condivisione di opinioni e commenti che il web abilita oggi. 

Mi ha fatto veramente piacere trovare in maniera randomica testimonianze spontanee in giro per i social rispetto al nostro corso da parte di coloro i quali vi hanno partecipato.  Ve le ho messe qui, fate vobis! 

Dalla pagina di Facebook " Employer Branding Italia!"

Corsi di Formazione Employer Branding

Per il corso di formazione sull'Employer Branding, Letizia ha espresso la sua testimonianza: "Ho trovato il corso molto utile sia per la ricchezza delle tematiche affrontate sia per lo scambio di idee derivanti esperienze di tutti i colleghi. Complimenti ai docenti! Se verrà organizzata un altra edizione consiglio la partecipazione!"

Grazie Letizia per aver partecipato! Piacere nostro! :) 

Da un commento ad un mio status di Linkedin: 

Diego ha detto " Proud to join the Revolution!! Because it is a Revolution that lives the present but looks about the future!" ..nella prossima presentazione lo cito! molto bella! Grazie! Queste sono semplicemente emozioni! :)

Grazie per esserci, come sempre! 

 

Davide Scialpi

London, May 22th, 2013

davide.scialpi@employerbrandingrevolution.com

25 January 2013

Employer Branding Eduteinment - Educational Courses and Workshops

 

It's not easy defining what is our international employer branding workshop about. We tried to encapsulate what does it mean joining and being active part of Employer Branding Revolution LIVE TOUR! in just 7 definitions, which represent our Cornstones:

Employer Branding  Revolution is Glocal Thought Leadership. 

Employer Branding Revolution is Strategic Thinking. 

Employer Branding Revolution is Real Stories Sharing.

Employer Branding Revolution is Empowerment.

Employer Branding Revolution is Real People.

Employer Branding Revolution is Energy

Employer Branding Revolution is Worldwide Innovation.

Last but not least, Employer Branding Revolution is Eduteinment. 

We hope you enjoy what we do. In a couple of days we will inform you about the brand new event by Employer Branding Revolution. Don't go away. We will be back soon! 

In addition, We take chance to say thanks to all our followers and to all those companies who have decided to support this international experience. We sincererly thank:  BCG, L'OREAL, LINKEDIN, UNICREDIT, REINVENTA DEE OCEANS, UNIVERSUM, MASERATI, MEDIOLANUM BANK, UNIVERSUM AB, FERRERO, LEROY MERLIN, BNP PARIBAS, KPMG, THAP GROUP USA, DAVIDE SCIALPI, LUIS GALLARDO, DENNIS DE MUNCK and many more... 

We want to acyively involve you within our collaborative process in order to go further. We want to reach the unknown. We need your support. We need your Energy. Come and Join Our Community on Linkedin. Thousands of Employer Branding Specialists from all over the world are now conversating about the latest issues in employer branding. Don't miss any updates from Employer Branding Revolution - Employer Branding is on Community! 

We don't how to say..Thank you!! :)

The Employer Branding Revolution TEAM! 

11 December 2012

E' da poco terminata l'esperienza di Employer Branding Revolution LIVE TOUR!. Quella di Milano. Quella Italiana. La prima tappa di un tour itinerante che vedrà come passi successivi in temrini di location città come LONDRA, NEW YORK and so on e che assumerà format diversi volta per volta. Devo dire, e' stata un esperienza formativa incredibile sia a livello personale che professionale. L'energia, la passione e la motivazione si sono sentite come non mai. Un grazie particolare da parte mia a tutti gli Speaker che hanno scelto di unirsi da ogni parte del mondo per condividere le loro competenze, storie, esperienze e conoscenze nonché a tutte le aziende ( Maserati, KPMG, Leroy Merlin, Barilla, Ferrero, Banca Mediolanum, BNP Paribas, L'OREAL, BCG, LinkedIN, Bosch, Universum and so on)  e ai loro referenti che sempre da tutte le parti del mondo hanno deciso di prendere parte a 2 giorni di discussioni e conversazioni sulle sfide più impellenti nel campo dell'employer branding. Last but not least, un ringraziamento particolare poi ai nostri Moderatori e Animatori Day1 e Day2 Dennis De Munck e Luis Gallardo che ci hanno guidato sapientemente con perizia nei meandri di temi complicati ahimé attuali e non più procrastinabili.

In tutto questo, tra i vari speaker che si sono alternati nella 2 giorni c'è stato anche Riccardo Caserini di LINKEDIN Italia. Il quale c'ha illuminato chiaramente sulle evoluzioni di LinkedIn e su come può essere utilie per fare employer branding oggi. Ma c'ha anche raccontato del fatto che ad un certo punto nel corso della sua carriera professionale s'è fermato e s'é detto tra sé e sé: MOLLO TUTTO e PARTO!! ..mi concedo un bel anno sabbatico!  .. che poi è anche il titolo del suo libro! 

Conseguentemente non potevamo esimerci dal cercare di capire dalla sua viva esperienza come gestire questo possibile momento. Che, diciamocelo, molti hanno pianificato di fare nella propria vita ma che a ben vedere all'atto pratico  pochi son riusciti o riescono a porre in essere un pò per un endemica e fisiologica mancanza di coraggio legata a possibili stereotipizzazioni che ne derivano in un ritorno alla vita professionale successivo e vuoi perchè il tutto ha un costo e pochi possono concedersi uno stop di tal guisa.  Benché sappiamo che in siffatto percorso ci si può dare pur sempre da fare in qualche modo..

However,  ho un paio di domande che mi sono venute automaticamente dopo aver sentito Riccardo e che volevo condividere con voi! 

D: Ciao Riccardo, grazie anzitutto per il tuo tempo. La prima domanda che mi viene da farti è: Quando e qual'è stata la molla che ti ha fatto decidere di stoppare tutto e prenderti una pausa dalla tua vita professionale ?

R: "...Be' devo dire ho seguito un percorso di studi piuttosto classico (liceo scientifico, economia e commercio) e poi ho continuato in modo altrettando classico (grande azienda Italiana prima e poi Banca!).  Niente da dire, sulla carta tutto era perfetto, ma,come tante persone che mi scrivono, sentivo che mancava qualcosa. Era come se avessi fatto tutto il percorso, nei tempi e lavorando durante gli studi, per arrivare ad un certo punto nel quale mi sono detto: “ora voglio fare qualcosa per me”. Avevo nel frattempo messo da parte qualcosa (veramente ‘qualcosa’) e ho iniziato a pensarci. Una sera ho visto un film di animazione che è stata la ‘goccia che ha fatto traboccare il vaso’. Così ho deciso di partire, ma mancava ancora il “dove, come, quando”. I mesi successivi sono serviti per passare dal sogno alla realizzazione, come per un progetto..." 

D: Cosa ti ha lasciato quella esperienza in termini di formazione personale ?

R: ..bè, fin dall’inizio ho descritto ai miei genitori e a chi mi stava vicino che questo sarebbe stato il mio MBA. Alcuni amici ed ex compagni di Università stavano prendendo quella direzione e per me questo viaggio in solitaria sarebbe stata la mia formazione ‘avanzata’.

Un’esperienza di quetso tipo, se pensata, organizzata e vissuta non come una lunga vacanza, lascia soprattutto la sensazione di avere la libertà di decidere che direzione dare alla propria vita. E’ una sensazione di libertà e di reponsabilità insieme, che a volte può far paura. E credo che sia proprio questa paura a frenare molte persone che hanno questo sogno nel cassetto.

D: La frase o la canzone che ha caratterizzato il tuo anno sabbatico ?

R: .. Ci ho pensato un pò, ma non mi viene in mente una frase o un canzone in particolare. Mi viene, invece, in mente quelli che sono stati i miei fili conduttori del viaggio: il surf e gli amici. Infatti, soprattutto nel secondo periodo sabbatico, la direzione era data dagli amici che erano nel frattempo tornati a casa (in Nuova Zelanda, Australia, California, ecc). E tutti i paesi che poi ho visitato erano ottimi per una passione che avevo sviluppato durante il mio primo periodo sabbatico: il surf. Questo immergermi nell’oceano con una tavoletta mi ha sempre fatto pensare a quanto il surf sia una metafora delle nostre scelte e delle nostre decisioni, sia in ambito personale che professionale.

D: Dal punto di vista professionale, una volta terminato il periodo di gap nel ritornare a percorrere la tua carriera il tuo approccio al lavoro è cambiato/evoluto oppure sei ripartito da dove avevi lasciato ?

R: ... Un amico e mio primo insegnante di surf mi diceva, già quando ero solamente all’inizio del mio primo viaggio, che, una volta che fossi tornato, non avrei potuto rivedere le stesse cose con gli stessi occhi, volente o nolente. Ed è verissimo. Una volta rientrato ogni cosa aveva un aspetto diverso. Un viaggio in solitaria come questo o anche solo un momento di stacco dalla ruotine quotidiana offrono l’opportunità di cambiare il modo di vedere le cose. E’ come se ci sollevassero da terra e poi riportassero giù. Nel mio caso avevo capito meglio quello che avrei voluto e non voluto fare.

D: Oggi è abbastanza frequente trovare persone che a parità di condizioni, visto quello che offre attualmente il mercato del lavoro in termini di allettanti prospettive professionali sempre più rare, rinunciano anche ad occuparsi pur di provare esperienza di vita positive ed energetiche. Ti chiedo: L'esperienza di vita è superiore in termini di valore all'esperienza professionale, a tuo avviso ?

R: Vanno di pari passo. Faccio fatica a separare quello che uno è da un punto di vista professionale da quello che è come persona. Un’esperienza come quella che racconto è impagabile. Una frase molto semplice, ma che mi è rimasta in mente di una persona che ho conosciuto durante i miei incontri pubblici su questo tema è: “Non cambierei il mio anno in Giappone per un Milione di Euro!”. Dentro quella frase c’è molto: quello che inseguiamo è stare bene. Un’esperienza di ‘risveglio’ come questa non ha prezzo da un punto di vista pesonale, con l’aggiunta che poi la trasportiamo direttamente nella quotidianità del nostro lavoro, facendolo con più piacere e meglio. Il rinunciare ad un sogno come questo senza averlo deciso in modo chiaro e pragmatico produce, invece, un senso di frustrazione e di impotenza che rischiamo di portare nel nostro lavoro.

R: Quando o Qual'è il miglior momento per staccare la spina per pochi mesi ?

D: Quando parlo a studenti o neolaureati mi sento dire che sarebbe meglio farlo una volta consolidata la propria esperienza di lavoro. L’opposto mi sento dire da chi ha già questo tipo di esperienza. La decisione di quando farlo dipende da molti fattori personali. Per una persona giovane e senza esperienza il vantaggio è quello di non aver molto da perdere e di poter capire subito che direzione dare alla propria vita, il contro è quello di non avere forse molti mezzi finanziari. Per una persona di esperienza è esattamente l’opposto: si ha più da ‘perdere’, ma maggiore maturità per cogliere il meglio di quest’esperienza ed i mezzi finanziari necessari.

A livello aziendale, un ottimo momento per chiedere un’eventuale aspettativa è quello in cui poter mostrare che la cosa è di vantaggio sia al dipendente che all’azienda (momenti di attenzione ai costi, passaggi di ruolo e quindi utilità di un ‘empowerment’ e di un aiuto a gestire il cambiamento, ecc).

D: Se potessi raccontarci una storia, un annedoto, un momento, un esperienza che ha segnato questo tua pausa o un qualcosa che hai particolarmente appreso che secondo te si può validamente riciclare e traslare nel mondo e/o nella vita professionale di tutti i giorni ?

R: Vi racconto il mio primo giorno del mio primo viaggio. Arrivo la sera tardi un pò spaesato nell'ostello dove strascorrerò la notte e mi trovo nel letto a me assegnato un tizio con i capelli lunghi, completamente tatuato e all’apparenza poco rassicurante. Mi faccio coraggio e lo sveglio. Ci conosciamo e scopro che è una persona splendida, un pò senzatetto ed un pò no, sperché ha lavori saltuari ed è spesso ospitato da amici e conoscenti. Alla mia domanda su cosa facesse per vivere, mi rispose:“ sono il Presidente di Me Stesso”. Ho scoperto solamente dopo che aveva anticipato il concetto di ‘start-up of myself’ :-)

D: A tuo avviso, L'anno sabatico può rafforzare o rappresentare un surplus nel proprio cv se s'è alla ricerca di lavoro in un paese come l'Italia notoriamente sempre un pò indietro da questo punto di vista ? Ci sono state reazioni non positive da questo punto di vista? che tu ricorda, c'è stato qualcuno che non ha visto di buon grado questa tua esperienza , se sì, ci potresti raccontare dell'accaduto ?

R: Un anno sabbatico può portare, nel nostro modo di lavorare ‘Italiano’ molto conservatore, un bel pò di ‘pragmatismo’ e di sano senso del rischio che ci permetta di lavorare meglio e con più consapevolezza. Ricordo alcune reazioni non troppo entusiastiche durante i miei primi colloqui di lavoro successivi al mio rientro, così come ricordo entusiasmo nel leggere la mia esperienza da parte di professionisti con un approccio più internazionale e più innovativo. Le cose sono molto cambiate in questi anni ed avendo la possbilità di parlare quotidianamente con Direttori del Personale, posso dire che le aziende sono sempre più interessate ad esperienze di questo tipo che arricchiscono un curriculum vitae di quelle caratteristiche di flessibilità e gestione del cambiamento sempre più ricercate nel mondo del lavoro.

Grazie Riccardo per il tuo tempo e ci troviamo ovviamente su LinkedIn. Se volete raggiungerlo, anche Riccardo Caserini come Marcello Albergoni è su LinkedIN. :) 

 

DAVIDE SCIALPI

Founder and Head of Employer Branding Revolution 

London December 12 2012
27 October 2012

4 e 5 Dicembre 2012 a Milano arriva più forte che mai la tappa italiana del Tour Itinerante Internazionale "Employer Branding Revolution LIVE TOUR!". I migliori e più grandi specialisti, operatori del campo dell'employer branding e del recruitment per la prima volta insieme con i guru più seguiti del momento in fatto di Brand Management e Comunicazione Aziendale si danno incontro presso l'UNA HOTEL Mediterraneo per un Workshop senza precedenti.

Una due giorni incredibile che vedrà come protagonisti Top Managers, Top Gurus e Top Brands da ogni parte del mondo. 

Dall'HeadQuarter Francese e fresco del suo Key Note Presentation at Talent Connect Conference di LINKEDIN in quel di Londra, DENNIS DE MUNCK, Il Direttore del Recruitment di L'OREAL, l'azienda numero 1 al mondo in fatto di cosmesi , ci parlerà delle strategie globali di L'OREAL in fatto di Recruitment, Sourcing e chiaramente Employer Branding in oltre 70 paesi! Imperdedibile!  

Davide Scialpi, Managing Director di Reinventa Dee Oceans, e manager esperto internazionale di Branding ed Employer Branding, ci parlerà di come comunicare la propria Employer Value Proposition nell'era digitale e di come costruire un Brand può e deve costruire una Reputazione come Datore di Lavoro!

Piotr Langer, Responsabile del Gruppo Employer Branding di Unicredit, la banca preferita in assoluto dove lavorare secondo le ricerche di UNIVERSUM. Piotr ci illustrerà quella che è la strategia di employer branding di Unicredit nei 23 paesi dove l'Istituto di Credito di Piazza Cordusio opera.

Stefano Lavizzari, Recuiter di The Boston Consulting Group, ci illuminerà sull'approccio all'employer branding di The Boston Consulting Group, una fra le società di consulenza strategica più importanti al mondo e il punto di arrivo numero 1 degli studenti di economia italiani secondo le ricerce Universum.

Luis Gallardo, direttamente dagli Stati Uniti con il suo Libro da poco uscito "Brands & Rousers". Libro sul Corporate Brand Management. L'Ex direttore di Deloitte negli stati uniti ci racconterà di come una multinazionale deve gestire il suo brand in quesit tempi di incertezza assoluta.

Marcello Albergoni, Country Manager di Linkedin, il social network professionale numero 1 al mondo, ci parlerà delle dinamiche italiane e di come fare oggi employer branding sul sito che ha rivoluzionato il mondo di fare recruiting online.

Riccardo Caserini, da Linkedin Italia. 

Impredibile perchè difficilmente una cosa del genere può ricapitare a ben vedere sul territorio italiano a stretto giro. Da sempre in Italia, infatti, i Workshop e le Conferenze si sono caratterizzate per interventi clientelari di Manager di Aziende Sussidiarie Italiane. Che in alcuni casi, diciamo la verità, non sono nemmeno pronti sul che cosadire. Un film già visto ?  Un attività sportiva ?  Siamo non lontani da lì.  Il nulla in termini di contenuto. Momenti noiosi e stucchevoli. Anche perchè il mondo va a 4000 all'ora e costoro ce lo disegnano a 200.

Così come film già visto è il proporci in maniera ripetuta pseudo esperti di employer branding che il mondo in terra non si fila e arrivanti da continenti lontani dal mondo e dal main stream che conta vendendoceli come messia travisando in maniera incredibile la realtà. Dicesi adulterazione la verità.

Per non parlare di coloro i quali si definiscono massime autorità nel campo dell'employer branding. Questi altro non fanno che copiare il lavoro degli altri traducendo articoli americani e spacciandoli per loro perché privi di idee e perchè vogliosi di comparire. In alcuni casi, si auto attribuiscono premi stabiliti a tavolino con provider sconosciuti ai più e anche a loro stessi ergendosi addirittura a diffusori della cultura dell'employer branding in Italia. Qui andiamo veramente sul patetico.

Non è un caso che si sia deciso di coinvolgere aziende come Universum e Linkedin che sono giganti in questo senso e che dettano legge a livello di mercato nel campo e chiaramente le aziende più avanti nell'implementarlo com UNICREDIT, L'OREAL e THE BOSTON CONSULTING GROUP.

Vi aspettiamo all'UNA HOTEL Mediterraneo, 4 e 5 Dicembre 2012.  A prestoi! :)

Il Team di Employer Branding Revolution LIVE TOUR!

6 October 2012

Sembrava lontano questo momento. Dai lancio della community di Employer Branding Revolution di tempo ne è effettivamente passato. La mission quella recitata dalla tagline "Employer Branding is on!" rimasta sempre la stessa intrisa e colma come non mai di energia, di positività e di vigoria. Parimenti un messaggio volto a far stimolare la creatività, la motivazione e la voglia di passare all'azione con tanto di maniche rialzate e senza l'atteggiamento pettinato di chi ha solo voglia di trovare un modo per non sporcarsi le mani.

I più grandi e i migliori specialisti dell'employer branding non aspettavano altro. Si sono uniti. Hanno partecipato. Hanno dato l'assenso ad un processo di crescita che il sistema necessitava. S'è deciso di comune accordo di sposare la causa per arrivare più lontano e toccare nuovi traguardi nobilitando il proprio mestiere elevandolo e arricchendolo. Dando dimostrazione finanche che chi prende le decisioni deve per forza di cose tener conto di questa priorità  nella propria agenda.

Da utopia a realtà. Dicesi pragmatismo. Dicesi prendersi le responsabilità. Dicesi Crederci. Dicesi rispettare sé stessi, le proprie idee e il proprio mestiere. 

So, eccoci qua a parlare della concretizzazione in fatti di tutto ciò. Employer Branding Revolution LIVE TOUR! ...Il primo workshop internazionale itinerante che prende luogo in incredibili location quali Londra, New York, San Francisco, Francoforte, Parigi, Stoccolma e cosi via, è ufficialmente arrivato!!  Prima tappa, Milano! Italia!

Il 4 e 5 Dicembre i più energetici, i più motivati e i migliori specialisti dell'employer branding di stampo internazionale si incontrano per una due giorni senza precedenti sui temi dell'employer branding. Ovvero, le strategie di marketing e comunicazione pensate per migliorare l'immagine aziendale come luogo di lavoro.

Chiaramente trattandosi di Workshop, va da sé che non è una Conferenza. Le conferenze sono robe un pò antiche, a dirla tutta. Poi in quelle che si vedono solitamente in giro vengono fatti interventi giusto per e gli invitati sono nella maggior parte clienti della società che organizza l'evento. In altre parole, Fatte tanto per essere fatte o per vendere. In Italia ahiloro è un pò così. In alcuni casi vengono presentati sedicenti esperti di employer branding mondiali vendendoli come guru quando poi nello scenario internazionale questi non contano o sono scoosciuti ai più nonostante arrivino persino a dichiararsi leader provenendo poi da paesi diversi dagli Stati Uniti e UK che si sa guidano un pò le fila. Altrettanto va da sé che non è un corso di formazione. Non vogliamo essere pesanti e pedanti. Di conseguenza siamo in quella terra di mezzo dove si da di più ma non ci si erge a formatori ma bensì a lavoratori della conoscenza.

Noi siamo andati oltre. L'obiettivo settatto è semplicemente quello di dare la possibilità a chi vi partecipa ma anche a chi vi parla di migliorarsi. Migliorarsi in termini di knowledge, competenze e approccio al tema. Senza l'arroganza o l'ardire di imporre modi di intendere. Ma con la voglia di condividere, collaborare e raccontarsi storie di successo, annedoti e situazioni che rimangono nella mente e aiutano a focalizzare la propria attenzione una volta che si ritorna in ufficio per riprendere a macinare lavoro e progetti a riguardo.

Abbiamo fatto una selezione pazzesca. Abbiamo selezionato i numeri 1 da tutti i punti di vista per garantire un livello di eccellenza vario, fresco e innovativo. E chiaramente non vecchio nell'approccio. Perchè se di rivoluzione si deve parlare tutto potevamo fare fuorché avere un approccio di comodo e di prima approssimazione.

Leader e Specialisti da multinazionali e top Brandsi, Leader di Pensiero, Accademici e Manager energitiici costituiscono l'humus delle Line Up di Speakers di Employer Branding Revolution LIVE TOUR DAY1 e DAY2.

Il tutto si svolgerà presso l'UNA Hotel Mediterraneo in Via Largo Muratori 14 subito vicino alla fermata della metropolitana di Porta Romana a sole 4 fermate dalla Stazione Centrale di Milano.

Qui il programma con la line up degli speakers che prenderanno parte ad entrambe le giornate: Day1 e Day2

Il workshop è suddiviso in due giornate.

La prima giornata, il Day1, è dedicata a "Come costruire un employer brand ( immagine come luogo di lavoro ) di successo" e prevede il coinvolgimento delle seguenti aziende con i relativi speakers leadersi: 

- L'OREAL con Dennis De Munck ( Responsabile dello sviluppo dei metodi di Reclutamento Internazionale di L'OREAL) direttamente dall'HQ ci illustrerà la strategia glocale di L'OREAL a livello di employer branding e come una delle aziende più innovative dal punto di vista del marketing si muove lungo più di 70 paesi a livello operativo in questo senso, come in altre parole il brand come luogo di lavoro di L'OREAL è stato costruito e come viene comunicato e monitorato.

- UNICREDIT con Piotr Langer ( Responsabile del Gruppo Employer Branding) ci illustrerà le strategie di Unicredit, la banca dove sognano di lavorare di più gli studenti di economia italiani, per attrarre trattenere e engeggiare le persone migliori in oltre 23 paesi da una prospettiva glocale.

- THE BOSTON CONSULTING GROUP, con Stefanzo Lavizzari, Recruiter per l'Italia, Grecia, per la Turchia e per la Polonia che ci illustrerà l'approccio all'employer branding della società di consulenza strategica dove sognano di lavorare di più gli studenti di economia italiani.  

Quindi: obiettivo acquisire knowledge e competenza su come settare e implementare la strategia di employer branding internamente ed esternamente.



Il DAY2 intittolato "How to communicate an effective an employer brand in the digital era" è fondamentalmente dedicato al mondo della gestione della comunicazione dell'employer brand..nell'era digitale...ai tempi dell'information overload.

In particolare, interveranno: 


LUIS GALLARDO, direttamente dagli stati uniti,  Managing Director di THAP GROUP USA ed ex direttore generale di DELOITTE in USA nonché autore del libro "Brands & Rousers" ci spiegherà come una multinazionale deve gestire oggi un brand in chiave glocale per ottenere il successo anche in termini di employer branding. 

MARCELLO ALBERGONI, country manager di Linkedin Italia, ci illustrerà le best practices per fare employer branding in maniera efficace su Linkedin oggi nonché dati e insight che stanno consacrando il social network una vera e propria potenza mondiale dal punto di vista mediatico. 

DAVIDE SCIALPI, managing director di Reinventa Dee Oceans Ltd, ci illustrerà come comunicare le employer value propositions aziendali tramite il web ai tempi dell'information overload.

E' ora il momento giusto perfar accendere ed evolvere l'employer branding. E' tempo di agire. La rivoluzione è appena iniziata!

Vi aspettiamo il 4 e il 5 Dicembre 2012 all'UNA Hotel Mediterraneo a Milano, Via L.Muratori14.

 

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  Global Head of PR  -  

(USA, UK, ASIA, Northern and Central Europe)

LUISA ldevita@employerbrandingrevolution.com .

0044 7466096932   (Orario di Londra, 1 ora indietro rispetto all'Italia) 

0039 328 92 51 290 (CET Time)


21 September 2012

Marcello Albergoni is Employee nr. 001 and country leader at Linkedin Italy, where he implements Linkedin mission : connecting the world's professionals to make them more productive and successful !


He is an energetic sales leader with more than 20 years of experience in the information technology, software and internet industry. He has been starting as a programmer years ago and then He has been covering several roles as pre-sales, channel sales, channel marketing, direct sales, sales management, consulting and business unit management.

He loves working in team, both at country and international level, accepts big challenges and find the way to win and he likes to succeed and share with the others as i am sure that the success is made of people, work and energy.

MARCELLO ALBERGONI  will be officially speaking at Employer Branding Revolution LIVE TOUR!!  

MARCELLO ALBERGONI will be officially speaking at Employer Branding Revolution LIVE TOUR DAY2!!  The 2 Days International Workshop on "How to realize successful Employer Branding Strategies in the digital era from a glocal perspective" involving the biggest and the best employer branding specialists from around the world and the world's most followed Communication, Branding an HR thought leaders and taking place at MILAN, Italy on 4th and 5th December 2012 by UNA HOTEL MEDITERRANEO, Via L.Muratori 14. 

In particular, he's gonna be official Special Guest Speaker and he's gonna be joining us in occasion of DAY2 on December 5th.  DAY2 will be mainly dedicated to get more knowledge and competences about "How to communicate an effective employer brand in the digital era"and involves an incredible line up of global specialists spekaers, gurus and thought leaders whitin branding, communication and employer branding field.

He will be highlighting us about "How to successfully conduct today's employer branding campaigns on LINKEDIN".  

Whetever it is, here is more about speakers and programme related to the DAY2:

PROF. MARCO CAMISANI CALZOLARI  , IULM University and SPEAKAGE, from UK

Special Speech: "How to successfull conduct today's Digital Marketing and Communication campaigns" and Future for Digital Corporate Communication.

LUIS GALLARDO , Author of Brands & Rousers, Managing Director at THAP GROUP, from UNITED STATES OF AMERICA

Speech:  "Today's  Corporate Brands Management" 

MARCELLO ALBERGONI , Country Manager at LINKEDIN, from Italy

Speech:  "How to do compelling employer branding strategies through Linkedin" 

DAVIDE SCIALPI,   Head of Employer Branding Consulting Department and Managing Director at Reinventa Dee Oceans Ltd, from UK.

Speech: "How to effectively communicate Enterprises's Employer Value Propositions through Web and Social Media from a lateral view in a glocalized world"

To simply recap, Employer Branding Revolution LIVE TOUR!  Tuesday and Wednesday December the 4th and 5th , 9 to 18 at UNA HOTEL MEDITERANNEO, VIA L.Muratori 14, Milan, Italy.

DAY1 - 4th December 2012 - "How to build a today's employer brand from a glocal perspective" 

International Specialists Speakers, Experts and Leaders from: L'OREAL (Dennis De Munck), UNIVERSUM (Claudia Tattanelli), UNICREDIT (Piotr Langer), THE BOSTON CONSULTING GROUP (Stefano Lavizzari).

DAY2 - 5th December 2012 - "How to communicate an effective employer brand in the digital era"

International Speakers, Experts and Though Leaders:  SPEAKAGE, THAP GROUPLINKEDINREINVENTA DEE OCEANS.

 

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